Scemo di Guerra


Venerdì 19 novembre ore 21:00
ASCANIO CELESTINI in “SCEMO DI GUERRA”


Mio padre raccontava una storia di guerra. Una storia di quando lui era ragazzino. L’ho sentita raccontare per trent’anni. È la storia del 4 giugno del 1944, il giorno della Liberazione di Roma. Per tanto tempo questa è stata per me l’unica storia concreta sulla guerra. Era concreta perché conoscevo le strade di cui parlava. Conoscevo il cinema Iris dove aveva lavorato con mio nonno e poi era concreta perché dopo tante volte che la ascoltavo avevo incominciato a immaginarmi pure i particolari più piccoli del suo racconto.
Ascanio, irripetibile ed unico. A lui, cantore brechtiano, bastano una sedia, due frammenti minimi di parete e qualche luce per catturare il pubblico, raccontando una storia che ci riguarda da vicino, oggi come ieri. E a noi basta stare ad ascoltarlo. Lui, che da solo sa fermare il tempo. Lui che da solo fa scomparire tutto il resto. Lui, che, con le sue dense costruzioni poetiche, diverte e commuove.

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Tratto dal sito di Folkest

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