7° Salam Shalom


Il velo della differenza è il tema attorno al quale si articoleranno, tra il mese di agosto e la fine di novembre  le numerose iniziative previste nel programma 2008 di Salam Shalom. Il velo come terreno di scontro, come pretesto di un’ostilità crescente e trasversale che si annida anche là dove, in nome del politically correct, l’Occidente dichiara di volersi prendere cura dell’altrui libertà. Come se la libertà fosse un dono benignamente concesso, droit octroye, dal più forte, dall’uomo civilizzato, e non una conquista faticosa, contraddittoria e mai scontata. Il velo come confine incerto e misterioso lungo il quale si confondono tradizioni e mutamenti, pregiudizi antichi e nuove paure, differenze “interne” (di genere, di età, di scelte sessuali) ed “esterne” di cui sono portatori immigrati e immigrate. Il velo come provocazione, come illusione identitaria, come atto ostile, ma anche come velo di Maya, che cela noi a loro e viceversa, illusoria pretesa di ritrovare se stessi attraverso la negazione dell’altro dimenticandoci che siamo tutti uno specchio e ciascuno di noi è il riflesso di chi incontra.
Il velo come invenzione della differenza, dell’alterità irriducibile, come alibi per una rimozione collettiva.
Il velo non solo come chador o purdah, haiq o khumur, ma come metafora di ogni forma di incomunicabilità, di diffidenza e di indifferenza.  Non si esplorerà quindi solo la questione della donna nell’islam, che costituirà invece il punto di partenza per il nostro consueto viaggio attraverso la multiculturalità e le sfide che essa pone. Si tenterà piuttosto di incontrare le tante differenze per condividere con i tanti stranieri che vivono accanto a noi desideri, emozioni, progetti.
Il velo della differenza ci porta anche ad incontrare Federico Tavan e la sua poesia che rappresenta a pieno “il velo” come confine incerto e misterioso lungo il quale si confondono tradizioni e mutamenti, pregiudizi antichi e nuove paure, “il velo” come invenzione della differenza, dell’alterità irriducibile, come alibi per una rimozione collettiva.
Il nostro vuole essere un omaggio e si inserisce tra le numerose iniziative che su Federico si stanno realizzando nella nostra provincia.
Come di consueto, per dialogare tra diversi, sceglieremo linguaggi variegati, dal teatro alla pittura, dalla danza alla musica, dalla poesia ai sapori degli “altri mondi”. Metafora della nostra ricerca e del nostro peregrinare negli spazi di una possibile convivenza sarà, ancora, il Gubana Express, treno degli artisti e delle contaminazioni. È prevista, nell’organizzazione di diversi eventi, la partecipazione di cittadini e cittadine immigrati, di associazioni di volontariato e culturali che operano nel territorio.
I comuni coinvolti sono: Andreis, Aviano, Budoia, Caneva, Fanna, Fiume Veneto, Meduno, Montereale Valcellina, Roveredo in Piano, Sacile, Tramonti di Sotto.
Programma

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